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Modena City Ramblers — La Pianura Dei Sette Fratelli

Terra e Acqua e Vento non c’era tempo per la paura
nati sotto la stella quella più bella della pianura
Avevano una falce e mani grandi da contadini
e prima di dormire un «padre nostro» come da bambini
Sette figlioli sette di pane e miele a chi li do
Sette come le note una canzone gli canterò
E Pioggia e Neve e Gelo e fola e fuoco insieme al vino
e vanno via i pensieri insieme al fumo su per il camino
Avevano un granaio e il passo a tempo di chi sa ballare
di chi per la vita prende il suo amore e lo sa portare
Sette fratelli sette di pane e miele a chi li do
Non li darò alla guerra all’uomo nero non li darò
Nuvola Lampo e Tuono non c’è perdono per quella notteche gli squadristi vennero e via li portarono coi calci e le botte
Avevano un saluto e degli abbracci quello più forte
Avevano lo sguardo quello di chi va incontro alla sorte
Sette figlioli sette sette fratelli a chi li do
ci disse la Pianura questi miei figli mai li scorderò
Sette uomini sette sette ferite e sette solchi
ci disse la pianura i figli di Alcide non sono mai morti
In quella pianura da Valle Re ai Campi Rossi
noi ci passammo un giorno e in mezzo alla nebbia
ci scoprimmo commossi

(Grazie a fede e Morner per questo testo e a pagurone86 per le correzioni)

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