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Cosang — ‘O Spuorco (Lo Sporco)

(L . Imprudente – A . Riccardi – L . Caiazzo – G. D’Aniello)
Prodotto da: ‘O Red
Basso: Mario “4MX” Formisano

Luchè :
Fu un attimo, le ragazze intorno/ gesso bianco a terra e gli occhi mai chiusi/ guardo confuso i visi bagnati degli uomini/ ancora non sapevo quanto è denso il sangue davanti/ Vicino i piedi di chi era vivo ieri/ ora chiedo solo acqua santa come pioggia per queste sere/ nell’aria il nome gridato/ affollati i balconi dalle bocche piene/ vedi questi preti fieri della messa nuova/dove è permesso parlare di scuola come se fosse una parola di salvezza/ io sono un ossesso e spesso non sono me stesso/ dopo gli sbagli conservo le frasi per fare crudi e puri i miei figli /la presenza dello stato è spoglia come questi alberi oppressi dal caldo/prima si lavano, poi pagano e poi/restano i primi con le risposte per la morte/ le penne scrivono tutto quello che per le lingue è troppo forte/ il gioco è sporco e poi il sapone sa bene di scorrere fuori/ e dentro ancora gelosia unita a invidia…

Rit. (x2) :
Lo sporco di tutti i giorni io lo chiamo il putrido/
Chi è puro suda e sputa, chi non saluta è perchè non è mai caduto/
E noi con i figli stretti in braccio e con le braccia tinte/
Guardiamo con gli occhi di chi non s’ illude

‘Ntò :
“Se stringi la pistola non cadrai”, nessuno lo ha mai creduto/ Marianella, siamo cresciuti,
gli zingari non hanno mai riso/ fanno le milizie per mantenere i vizi/ i contanti per loro/ e pietre preziose per le zozze ansiose che dicono: “ancora! ”/ per questo un altro padre muore/ arriva l’ inverno nelle case improvvisamente/ il suono dei dischi, lo senti il vento che fischia nei denti ?/ attraverso gli occhi li guardi dentro e non vedi niente/ intanto chi ci sente riempie
i tribunali/ bene o male vive vite normali/ condizionato da una condizionale cura poco i modi e dorme con una 9/ proprio come chi è gentile e ride e muove i fili/ io scrivo lo schifo e se non capisci poi mi compatisci/ tu che non sei nessuno, che non ti svegli, che non vedi/ indumenti puliti su carni sporche/ il contraffatto contro l’arte pura/ e finchè la morte non mi corica io parlo e penso crudo

Lucariello :
Corpi sporchi e anime brillanti, come la luce di un diamante/ molti di loro pieni d’oro come i santi si lavano le mani col sangue e ancora/ pezzi di me negli occhi di chi mi è nemico/ quelli che buttano giù la vita sotto il fuoco sporco della bocca del ferro/ perditi e dimenticati di questa merda/ gioca a mille, prendilo in mano questo male/ figli di puttana che si giocano ogni giorno il domani/ illusi dalla luce sporca del sole sulla punta della lama/ amore come rabbia, ti ho visto in faccia e se lo nascondi, questo sporco esce ancora più fuori/ come una malattia, che quando prende fa aumentare il dolore/ si muore e si nasce, hashish nelle mani di questi ragazzi/ che guardando il mare davanti alla luna, cercano pulizia negli occhi dolci di una bambina/ e ora chiudo con un pensiero questa strofa: per chi ha giocato sporco e neanche dopo morto riposa..

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