RIT.
[Ricky] Dimmelo dimmelo, che cosa sarà,
dimmelo dimmelo, che cosa sarà di noi
(x2)
[Ataru]
Sangue come neve nelle vene
è freddo e non fa bene
viene adesso mi conviene
in mente troppe brutte scene
oscene parti di quell’odio che sa devastarti
morti i ricordi, vivo per i quattro quarti.
Guardo fuori, neri cieli senza colori
dolori, fitte nei cuori,
pensieri seri che trovi
migliori quando innovi e i tesori li porti fuori.
Averi che ti do volentieri: ma siamo soli…
dentro a un’arte, parte forte di due vite assai contorte,
sorte avanti apri mille porte e chiudi storie corte…
Ancora incerto tra il presente e l’avvenire,
avverto mille voci che mi dicon lascia stare…
RIT. x2
[Delirio]
Mi spiace Deli non si aggira
ma raggira chi congiura contro la Corrente Oscura.
La Corrente spira più di una bufera
porta luce nera dove prima c’era
quella di un lampione che si accende quando è sera…
vedo nero, so chi ero: non chi sono
su una sedia, non su un trono
ma d’intorno un solo suono
propagato come un tuono
muovo quel che trovo intorno al luogo in cui mi trovo
ed in futuro avrò il mio ruolo
-sarò il primo-
me lo sento mentre scrivo e col pensiero volo e vivo
e quando rimo sai comprimo sopra un rigo ciò in cui credo
Lo faccio e porto avanti un nome.
Come? Come viene.
Dove? Dove si conviene.
E mi sostiene questa roba nelle vene.
RIT. x2
[Ataru]
Pochi amici, giorni troppo grigi,
dici che non senti voci, fuggi e ti dirigi verso nuove croci,
tutto ciò che sono, lontano da sto suono non funziono,
mena come un tuono e porta fuori ciò che è buono
[Delirio]
Spingo un lingo casalingo
non cancello se dipingo: non mi scambi con Milingo
non mi pento ma ti infliggo il mio delirio eterno
mentre faccio perno sul vissuto odierno.
L’ombra è la più nera se c’è luce attorno.
Estraneo al cittadino medio: qui non so se c’è rimedio,
ma in compenso pompo su lo stereo e resto immerso nel mio tedio. Vago, temuto come un mago
sospinto fino al rogo
faccio fuoco a poco a poco…
RIT. x2
Coro a sfumare…