Stressavo il mio cervello per uscire dalla notte
ma fossi arrivato poi da qualche parte
quattro anni di pasticche
quattro in una botta
indecente
volevo andare dove non c’и niente
lм tutto succede ma nulla puт accadere
piщ facili
piщ divertenti le emozioni
che non riesci piщ a vedere
il buio cammina
combattevo debolezze
tornavano piщ grandi di prima
zero
ingenuo
gran lavoratore della mia immaginazione
regista di prima visione
mandavo giщ e correvo e niente piщ paura
correvo ma era un funerale d’andatura
dove sono quei ribelli
a caccia di fortuna
a cocaina giа dalla mattina
vedevo miti
seguivo i riti
per voi immaginavo chissа quali destini banditi
qualcosa era per me
giа
l’oscuritа
troppa droga porta troppa falsitа
paranoie piщ grandi di una grande volontа
и tanto che mantieni la tua personalitа
и nebbia anche di giorno
troppi pensieri vagano con troppo spazio intorno
l’illusione delle chicche и di salire in verticale
come un Dio
con il suo ascensore personale
stressavo il mio cervello per uscire dalla notte
quando stacchi
spezzi
cadi
niente rimedi
a me solo un progetto mi rimette in piedi
stressavo il cervello per uscire dalla notte
ma fossi arrivato poi da qualche parte
ora и andata
non pensavo fosse vero
niente piщ era chiaro
ho detto addio sul serio
autocontrollo и dote di un guerriero
in alto le mie qualitа
non confondo piщ abbandono e libertа
ho spinto l’esperienza fino in fondo
la sofferenza и il punto di partenza per il viaggio di ritorno
e io l’affronto
volevo intorno uomini migliori
ma li vedevo sotto con la scusa di voler uscire fuori
fino a che punto ero esaurito
e mi consideravo uno realizzato
sono tornato
in tempo
e quello и mio passato
nella nebbia l’autodistruzione ha il sopravvento
и la violenza che ti implode dentro
sulla frequenza lucida ora tengo
per vedere quanto valgo
stressavo il mio cervello per uscire dalla notte
quando stacchi
spezzi
cadi
niente rimedi
a me solo un progetto mi rimette in piedi.